ANEMIA SIDEROPENICA E ALIMENTAZIONE


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L’ anemia è una condizione caratterizzata da una riduzione dei livelli di emoglobina nel sangue la cui funzione principale è quella di trasportare ossigeno a tutti gli organi del corpo.

Se diminuisce il numero dei globuli rossi (eritrociti), il sangue non può trasportare la giusta quantità di ossigeno ai tessuti e ciò causa i sintomi tipici dell’anemia: stanchezza, irritabilità e nervosismo, mal di testa, tachicardia, dolore al petto, affanno, dispnea, insonnia, vertigini, riduzione dell’appetito, nausea, pallore, mani e piedi freddi.

Le cause possono essere diverse, le principali sono:

  • diminuita produzione di globuli rossi;

  • sanguinamento (emorragie);

  • distruzione eccessiva degli eritrociti;

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’anemia viene diagnosticata quando i valori di emoglobina scendono al di sotto di 12 g/dL nelle donne e di 13,4 g/dL negli uomini.

Le anemie possono essere di grado lieve, moderato o grave e possono essere classificate anche in microcitiche quando i globuli rossi hanno un volume inferiore al normale, normocitiche quando hanno normali dimensioni e macrocitiche quando sono più grandi.

Le cause alimentari di anemia sono:

  • carenza di ferro

  • dieta inadeguata

  • inadeguato assorbimento intestinale (es. celiachia, gastrite cronica, tumori, assunzioni di farmaci, ecc)

L’anemia sideropenica, forma più diffusa di anemia, è dovuta ad una carenza di ferro, minerale indispensabile e costituente dell’emoglobina. Interessa tutte le fasce di età ma, in particolare, i più colpiti sono i bambini, gli adolescenti, le donne in età fertile, in gravidanza e allattamento. Si stima che 1,62 miliardi di persone soffra di anemia sideropenica, circa il 25% della popolazione mondiale.

La carenza di ferro può essere dovuta ad una dieta incongrua, a patologie da malassorbimento come celiachia e gastrite cronica, dall’abbondante flusso mestruale, da polipi, emorroidi, malattie tumorali del tratto gastrointestinale.

La dieta gioca un ruolo importante nella prevenzione dell’anemia, molti alimenti sono ricchi di ferro come carne, pesce, tuorlo d’uovo, legumi, frutti di mare, cereali integrali, vegetali a foglia verde scuro, funghi e frutta essiccata.

Il ferro presente nei vegetali è contenuto in una forma più difficilmente assorbibile (ferro non-eme) per cui il consiglio è quello di assumere contemporaneamente anche alimenti ricchi di Vitamina C come peperoni, peperoncino, cavoli, pomodori, spinaci, kiwi, arance e limoni, in quanto, aumenta l’assorbimento del ferro.

Fare attenzione ad alcuni alimenti ricchi di tannini in grado di inibire l’assorbimento del ferro come caffè, tè, cioccolato che andrebbero consumati lontano dal pasto. Non eccedere a tavola con i latticini come il formaggio, in quanto, il calcio ostacola l’assorbimento del ferro. Infine, alcune sostanze definite antinutrienti, i fitati, presenti soprattutto in cereali integrali e legumi, sono in grado di ridurre ulteriormente l’assorbimento ferro.

In caso di anemia, oltre ai cibi ricchi di ferro, prediligere alimenti contenenti acido folico come ad esempio le verdure a foglia verde, alimenti ricchi di vitamina B12 come carne, latticini e cereali e alimenti ricchi di vitamina C.

Nella maggior parte dei casi per aumentare l’apporto di ferro, in assenza di patologie, è sufficiente modificare la dieta se però ciò non fosse sufficiente, con il supporto del medico curante, il ferro dovrà essere somministrato anche farmacologicamente.

ANEMIA SIDEROPENICA E ALIMENTAZIONEultima modifica: 2021-03-18T17:18:22+01:00da bionutri
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